Questa voce raccoglie le informazioni riguardanti il Pescara Calcio nelle competizioni ufficiali della stagione 1991-1992.
Stagione
Il presidente Pietro Scibilia, tornato a metà della stagione precedente alla guida del sodalizio biancazzurro, rilancia le velleità di Serie A e conferma sulla panchina Giovanni Galeone: il direttore sportivo Pierpaolo Marino opera sul mercato una quasi totale rivoluzione della rosa segnata dalla riduzione a soli 19 elementi come richiesto dall'allenatore e dagli arrivi di Rocco Pagano (di ritorno dopo la stagione trascorsa tra le file dell'Udinese), Frederic Massara, Orazio Sorbello e Massimiliano Allegri.
La squadra fin dalle prime giornate si posiziona in pianta stabile tra le prime 4 della classifica e guidata dal trio d'attacco Bivi-Massara-Pagano autori rispettivamente di 12, 8 e 10 gol arriva alla matematica promozione in massima serie con il 2-2 casalingo nel match contro l'Udinese: i biancazzurri terminano la stagione realizzando il maggior numero di vittorie (15) e di gol (58) così arrivando al 2º posto, preceduti solo dall'irraggiungibile Brescia guidato da Mircea Lucescu e dal capocannoniere Maurizio Ganz.
Note stonate di stagione, per motivi differenti, sono le due trasferte in terra pugliese contro Lecce e Taranto.
La partita del Via del Mare valida per la 9ª giornata viene rinviata a 10 minuti dall'inizio a causa dell'emorragia cerebrale patita dall'arbitro Alessandro Guidi di Bologna, poi uscito indenne dal malore, e successivamente recuperata l'8 gennaio 1992 con vittoria del Pescara per 3 a 1.
Alla penultima giornata i biancazzurri, già promossi in Serie A, cadono per 2 a 1 nella loro ultima partita esterna sul terreno di un Taranto pienamente coinvolto nella lotta per non retrocedere: nel corso dell'estate 1993 sul quotidiano locale abruzzese il Centro viene pubblicato il testo di una chiamata tra Galeone e Miriam Lebel, psicoterapeuta amica dell'allenatore, un discorso tenuto in linguaggio a tratti cifrato avente ad oggetto una presunta combine nella partita contro i rossoblù ionici.
La vicenda, passata alla storia poi come "la maga e il serpente", porta all'apertura di un'indagine federale conclusasi con il riconoscimento della responsabilità oggettiva del Pescara e relativa sanzione di 3 punti di penalizzazione dal scontare nella stagione 1993-1994: tra le squalifiche comminate ai soggetti ritenuti responsabili, oltre quelle per i calciatori Righetti, Camplone e Pagano, spiccano i 3 anni per il direttore Pierpaolo Marino e gli 8 mesi per Giovanni Galeone.
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